Mi prenderà molto tempo, ma poco per volta pubblichero' tutte le tregge fotografate nelle due settimane di vacanza in Islanda.
Preciso che con il termine tregge io intendo tutti i mezzi di locomozione, non solo autovetture: mi perdoni San Riccardo Venturi, il santo a cui siamo devoti noi treggisti, per questo uso esteso del termine 'treggia'.
Una piccola premessa prima di esporre la treggia molto particolare di oggi: in Islanda è abitudine lasciare molti vecchi mezzi di locomozione non più usati all'aria aperta. Invece di demolirli o esporli in un museo, sono li', ad aspettare che la Natura faccia il suo corso su di loro, facendo arrugginire le parti metalliche, esplodere i copertoni, insediare gli animali negli anfratti. Seguiranno altre prove fotografiche di questo bel rapporto degli islandesi con le tregge.
Tutto questo è particolarmente affascinante dal mio punto di vista: vedere la Natura che si riprende i suoi spazi, che integra in sé qualcosa prodotto dall'uomo e lasciato abbandonato, è bello. Confesso che uno dei miei sogni, che forse non realizzero' mai, sarebbe di visitare la cittadina russa dove nell'86 ci fu il disastro nucleare. Visitare una città abbandonata in fretta e furia dagli uomini dev'essere una cosa bellissima: immagino le erbe che crescono nelle hall degli immobili, gli animali che dormono all'interno degli edifici al caldo, gli uccelli che nidificano magari proprio dentro gli appartamenti...
Va beh, divagazioni a parte, ritorniamo al post in oggetto: lo strano mezzo fotografato nel sud dell'Islanda, forse a Vik, probabilmente è un anfibio usato per fini turistici nel ghiacciaio di Jokulsarlon.
Questi anfibi portano i turisti stupiti a spasso per 30mn nella lacuna glaciale di Jokulsarlon, una sorta di lago dove galleggiano degli iceberg staccati dai ghiacciai. Iceberg che lentamente poi finiscono in mare. Se si è fortunati puo' capitare anche di imbattersi in qualche foca che fa ciao ai turisti con la testolina.
Ecco due esemplari di anfibi moderni per escursioni turistiche:
Secondo la guida Lonely Planet in questa lacuna glaciale è stato girato un film della saga 007 - La morte può attendere (Die another Day): per l'occasione gli anfibi sono stati dipinti in grigio.
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