Fotografata al volo per le strade della capitale islandese.
La storia di quest'auto su Wikipedia.
domenica 25 luglio 2010
sabato 24 luglio 2010
Tregge islandesi: mezzo anfibio di marca sconosciuta.
Mi prenderà molto tempo, ma poco per volta pubblichero' tutte le tregge fotografate nelle due settimane di vacanza in Islanda.
Preciso che con il termine tregge io intendo tutti i mezzi di locomozione, non solo autovetture: mi perdoni San Riccardo Venturi, il santo a cui siamo devoti noi treggisti, per questo uso esteso del termine 'treggia'.
Una piccola premessa prima di esporre la treggia molto particolare di oggi: in Islanda è abitudine lasciare molti vecchi mezzi di locomozione non più usati all'aria aperta. Invece di demolirli o esporli in un museo, sono li', ad aspettare che la Natura faccia il suo corso su di loro, facendo arrugginire le parti metalliche, esplodere i copertoni, insediare gli animali negli anfratti. Seguiranno altre prove fotografiche di questo bel rapporto degli islandesi con le tregge.
Tutto questo è particolarmente affascinante dal mio punto di vista: vedere la Natura che si riprende i suoi spazi, che integra in sé qualcosa prodotto dall'uomo e lasciato abbandonato, è bello. Confesso che uno dei miei sogni, che forse non realizzero' mai, sarebbe di visitare la cittadina russa dove nell'86 ci fu il disastro nucleare. Visitare una città abbandonata in fretta e furia dagli uomini dev'essere una cosa bellissima: immagino le erbe che crescono nelle hall degli immobili, gli animali che dormono all'interno degli edifici al caldo, gli uccelli che nidificano magari proprio dentro gli appartamenti...
Va beh, divagazioni a parte, ritorniamo al post in oggetto: lo strano mezzo fotografato nel sud dell'Islanda, forse a Vik, probabilmente è un anfibio usato per fini turistici nel ghiacciaio di Jokulsarlon.
Questi anfibi portano i turisti stupiti a spasso per 30mn nella lacuna glaciale di Jokulsarlon, una sorta di lago dove galleggiano degli iceberg staccati dai ghiacciai. Iceberg che lentamente poi finiscono in mare. Se si è fortunati puo' capitare anche di imbattersi in qualche foca che fa ciao ai turisti con la testolina.
Ecco due esemplari di anfibi moderni per escursioni turistiche:
Secondo la guida Lonely Planet in questa lacuna glaciale è stato girato un film della saga 007 - La morte può attendere (Die another Day): per l'occasione gli anfibi sono stati dipinti in grigio.
Preciso che con il termine tregge io intendo tutti i mezzi di locomozione, non solo autovetture: mi perdoni San Riccardo Venturi, il santo a cui siamo devoti noi treggisti, per questo uso esteso del termine 'treggia'.
Una piccola premessa prima di esporre la treggia molto particolare di oggi: in Islanda è abitudine lasciare molti vecchi mezzi di locomozione non più usati all'aria aperta. Invece di demolirli o esporli in un museo, sono li', ad aspettare che la Natura faccia il suo corso su di loro, facendo arrugginire le parti metalliche, esplodere i copertoni, insediare gli animali negli anfratti. Seguiranno altre prove fotografiche di questo bel rapporto degli islandesi con le tregge.
Tutto questo è particolarmente affascinante dal mio punto di vista: vedere la Natura che si riprende i suoi spazi, che integra in sé qualcosa prodotto dall'uomo e lasciato abbandonato, è bello. Confesso che uno dei miei sogni, che forse non realizzero' mai, sarebbe di visitare la cittadina russa dove nell'86 ci fu il disastro nucleare. Visitare una città abbandonata in fretta e furia dagli uomini dev'essere una cosa bellissima: immagino le erbe che crescono nelle hall degli immobili, gli animali che dormono all'interno degli edifici al caldo, gli uccelli che nidificano magari proprio dentro gli appartamenti...
Va beh, divagazioni a parte, ritorniamo al post in oggetto: lo strano mezzo fotografato nel sud dell'Islanda, forse a Vik, probabilmente è un anfibio usato per fini turistici nel ghiacciaio di Jokulsarlon.
Questi anfibi portano i turisti stupiti a spasso per 30mn nella lacuna glaciale di Jokulsarlon, una sorta di lago dove galleggiano degli iceberg staccati dai ghiacciai. Iceberg che lentamente poi finiscono in mare. Se si è fortunati puo' capitare anche di imbattersi in qualche foca che fa ciao ai turisti con la testolina.
Ecco due esemplari di anfibi moderni per escursioni turistiche:
Secondo la guida Lonely Planet in questa lacuna glaciale è stato girato un film della saga 007 - La morte può attendere (Die another Day): per l'occasione gli anfibi sono stati dipinti in grigio.
mercoledì 7 luglio 2010
Fiat 500
Qualcuno giustamente diceva la settimana scorsa che le targhe delle auto francesi da me pubblicate non hanno lo stesso fascino delle vecchie targhe italiane.
Come controesempio pubblico oggi una Fiat 500 parigina, parcheggiata in pieno boulevard Saint Michel, la cui targa è cosi' bella da sembrare italiana!
Come controesempio pubblico oggi una Fiat 500 parigina, parcheggiata in pieno boulevard Saint Michel, la cui targa è cosi' bella da sembrare italiana!
domenica 4 luglio 2010
Fiat 126 Bis
La 126 mi è sempre stata simpatica, soprattutto nel colore verde pisello.
Vederne un esemplare bianco a Parigi fa un certo effetto, soprattutto se parcheggiata in un posto riservato alla Police. Immaginarmi la 126 con una sirena accesa lanciata ai 110km/h in autostrada all'inseguimento di un efferato omicida mi fa sorridere.
Ferrari Dino GT
Era da parecchio tempo che uscivo di sabato senza macchina fotografica. E cosa ti incontro in Boulevard Saint Germain? Una Ferrari Dino GT rossa.
Le foto sono state scattate quindi con l'IPhone, che di certo non è mostro in quanto a qualità fotografica.
Le foto sono state scattate quindi con l'IPhone, che di certo non è mostro in quanto a qualità fotografica.
Etichette:
Ferrari,
Ferrari Dino GT
Iscriviti a:
Post (Atom)